lunedì 30 gennaio 2012

29/01/2012 Fiume Orfento con la neve


Partenza arrivo Agip di Caramanico: Latitude: 42.16374326 Longitude : 14.00392307 
Traccia GPS
Difficoltà: facile
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Come ho ben capito e ormai ne faccio lezione di vita, d'inverno, in montagna, è inutile pianificare percorsi. Quella di oggi voleva essere una visita importante per mappare un altro eremo della nostra maiella occidentale, quello di Sant'Onofrio all'Orfento, ennesimo luogo di "soggiorno" del nostro Pietro da Morrone. 
Al gran rifiuto di Celestino V, dopo sette secoli di storia, è corrisposto il nostro oggi. La neve alta e gli indumenti bagnati, non ci hanno permesso di proseguire per raggiungere l'eremo, e a Ponte Vallone abbiamo dovuto fare marcia indietro. Con me l'inseparabile compagno domenicale Francesco, con il quale in questa uscita, abbiamo scoperto la tenerezza del fuoco in bivacco. 
L'ora tarda dell'uscita (le 10:00), la tanta neve caduta in settimana e per niente sciolta o battuta sul lungo fiume, non ci hanno permesso di raggiungere l'eremo, ma come spesso dico, poter apprezzare l'evoluzione di luoghi già visitati affascina ancor più di quelli inesplorati. Di fascino oggi ne abbiamo visto davvero tanto. Scesi dal ponte di Caramanico, una serie di stalattiti di ghiaccio che scendono giù da ogni roccia fanno da cornice ad un paesaggio stupendo. La neve e il ghiaccio rendono l'Orfento meraviglioso. Le acque impetuose creano un frastuono attonito che sembra resti in valle perchè tappato dal manto bianco che lo circonda.
Viste le tante spade di Damocle ghiacciate sulle nostre teste, affrettiamo il passo per allontanarci dagli spuntoni di roccia. Lontani dalle gole, l'acqua torna a scorrere con dolcezza, e nel silenzio che domina la valle, il rumore della neve che si comprime sotto gli scarponi sembra essere ciclopico.
Il sommesso silenzio nella quale sembra essere intinta la valle, è interrotto qua e la dalla caduta di neve dagli alberi, dal volo di qualche uccello e dalla caduta di sassi in quota causata da animali zoccolati che vi si muovono, animali che con la neve è più facile individuare e seguire. E' il caso di un cerbiatto o camoscio che abbiamo potuto vedere inerpicarsi con gran no chalance verso le vette dei moti che circondano la valle.
Arrivati a "Ponte Vallone", la neve ha raggiunto i 20cm e proseguire con scarpe e calzettoni bagnati non è proprio il caso. Decidiamo di tornare indietro risalendo verso "Santa Croce" riprendendo la strada asfaltata nell'ultimo tratto così da riposarci un pò.
Ovviamente non abbandoniamo la valle se prima non rifocilliamo a dovere i nostri stomaci. Decidiamo quindi di fermarci al coperto e all'asciutto in un anfratto di roccia, già abitato da pastori tempo addietro visto i muri di cinta che lo circondano. Arriva così il momento di decidere se oltre al the caldo in gavetta, è tempo di fuoco per riscaldarci ed asciugarci. Il fuoco in montagna è vietato e sconsigliato quando tutto è asciutto, ma in queste condizioni, il rischio incendio è davvero minimo, e l'ipotermia dietro l'angolo. Trovare l'innesco per l'accensione con tutta questa neve è davvero difficile, ovunque ci si gira, si vedono solo foglie bagnate e trovare legna secca è una missione sotto 20cm di neve. Ma come insegnato i maestri della sopravvivenza, mai perdersi d'animo e tenere il morale alto, se poi si ha un'accendino carico, meglio ancora. Così armati di buona fede, tra una fratta e l'altra riusciamo a trovare un pò di erba asciutta, qualche ceppo e un pò di legna secca. Dedicati 5 minuti ad innescare sempre nello stesso punto, come per magia, il fumo di trasforma in fiamma e in calda brace che ci rifocilla più del cibo.
Il tempo di consumare il pasto, bere un infuso e spegnere il fuco (nulla di così facile viste le tonnellate di neve attorno a noi), che la voglia di un posto al caldo ci da la giusta carica per affrontare lo strappo in salita verso "Santa Croce". Giunti a destinazione, l'assaggio della amarissima acqua sulfurea ci fa fare l'ultima risata di una giornata memorabile.
A Francesco un grazie speciale, visto che nella foga di uscire di casa stamane, ho dimenticato le importantissime bacchette e lui me ne ha prestata una.












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