sabato 31 dicembre 2011

30/12/2011 Orfento ponte del vallone

Partenza arrivo da Scalelle: lat  42° 9'48.64"N lon  14° 0'16.16"E
Ponte vallone (consigliata pausa pranzo): lat  42° 9'33.30"N lon  14° 2'24.42"E
Santa Croce, Reserve, Centro Turistico: lat  42° 9'34.38"N lon  14° 0'41.67"E
Traccia gps
Difficoltà: Facile e ben segnalato
Se non hai google earth Clicca poi scegli "visualize" e poi map. 


L'immancabile scout Loris e l'attrezzatissimo Nicola, mi hanno regalato una bellissima giornata all'insegna dell'amicizia e del rispetto reciproco. In una foto del mio gps che ho voluto pubblicare, riassumo il perchè di questa dichiarazione. Di quasi 6 ore passate assieme, 2 sono state dedicate a soste qua e là dedite al riposo, alla fotografia, nonchè alla condivisione di impressioni sui luoghi che ci si paravano annanzi.

Prima di darmi prova di tutto questo sul campo, hanno iniziato con un grande contributo malavitoso. Nella foga di partire, mi sono chiuso fuori casa dimenticando le chiavi all'interno, e come un team di pronto intervento (o meglio scassinatori professionisti) si sono fiondati a casa a darmi una mano. Con questo contrattempo abbiamo perso 30 minuti sulla tabella di marcia.
Il progetto e la traccia studiata su mapsource e google earth erano ben diversi da come si è evoluta l'esperienza, avremmo dovuto partire dal guado di Sant'Antonio in San Nicolao e scendere a valle fino alle scalelle di Caramanico. Una vero e proprio passo importante per me, sopratutto per mettere alla prova la resistenza fisica fin qui testata con uscite brevi e facili. 14 Km di cammino dalle cime innevate del guado alle limpide acque dell'orfento, ma arrivati nei pressi del guado il ghiaccio e la neve hanno messo a repentaglio la giornata e la vita di Loris (eccolo!).
Non ci siamo comunque persi d'animo e armati di catene da neve e voglia di natura, abbiamo cambiato in corso d'opera il progetto, ripiegando per un giro di 10Km attorno al fiume orfento.
La partenza dalle scalelle non poteva non iniziare con scaramanzie d'obbligo per le peripezie subite fino al quel momento, un buon bicchiere di vino "dell'attrezzatissimo" e dello stretching visto il freddo.   

Scese le scalelle, abbiamo dimenticato ogni cosa fosse rimasta su, una cascata di fronte che ride gentile, un'altra a sinistra che rumoreggia con forza, ci ricordano che "nu seme nu", e come le cascate, forti e gentili riprendiamo il cammino. Le acque cristalline e trasparenti fungono da lavacro per i nostri occhi, e nello sgomento generale provocato dalla natura, vediamo elevarsi di grazia, in una sorta di moviola, un uccello dal manto bianco del quale non ricordo la razza.
E' anche la volta dei riferimenti cartografici e del gps. Stiamo prendendo sempre più confidenza con questi strumenti salvavita e grazie a loro riusciamo a pianificare e tenere sotto controllo il percorso (anche se in questo caso è ben segnalato). Molte sono le fermate durante il percorso nelle quali fermandoci a scattare qualche foto, controlliamo anche la cartine e il gps.
In questo percorso non ci sono strappi in salita o ripide discese, tutto è dolce come le rocce levigate dall'orfento e la flora che in questa stagione dona colori meravigliosi.
Dopo circa 2h di cammino arriviamo alla prima destinazione importante: il ponte del vallone. Merita menzione una meraviglia, l'anfiteatro naturale di roccia che le acque, nel corso degli anni hanno ricavato. Abbiamo deciso di fare pranzo qui, fermi su di una roccia in mezzo al fiume, ad un metro una cascata rumorosa, non vi è posto migliore per consumare un pasto in montagna.  
Dopo aver tirato fuori di tutto e di più, i 60Kg di zaino che Nicola porta "n'colle" ci regalano un'altra chicca, moka da caffè e fornellino a gas. Non potete capire quanto faccia bere un caffè fatto all'istante, caldo, intenso, profumato, da la giusta carica per affrontare qualsiasi altro sforzo.
Il ritorno verso la macchina, lo abbiamo voluto fare prendendo un sentiero che passa sulla riva opposta di quello da cui siamo arrivati fin qua. Il sentiero, è quello che riporta a santa croce, luogo di Caramanico nei pressi del centro visita e della reserve. Non costeggia più il fiume, ma si inerpica ad un dislivello dal fiume di 100 metri. Inutile dire che il panorama che è possibile osservare è grandioso, in diversi punti e quasi possibile avere la sensazione di volo sulla valle. Esiste un punto, segnalato nella traccia gps come spuntone, che rappresenta una sorta di belvedere sul fiume e su tutta la valle.
Arrivati a santa croce dopo un'oretta di cammino, si rifanno i conti con la civiltà e l'asfalto. Una ulteriore sosta in un bar per un grappa, una sambuca, una cioccolata e non ci resta che riassumere la giornata. Iniziata con un pò di iattura, ma finita con pace e serenità, con la voglia di tornare presto vista la vicinanza del luogo e di inoltrarci ulteriormente all'interno.















  






3 commenti:

  1. Davvero interessante la funzione di google table. Non la conoscevo. Farò anche io al più presto questo percorso.

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  2. Sono 4 ore al massimo. Ottimo percorso per sgranchirsi d'inverno.

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  3. Ho aspettato qualche mese ma ci sono riuscito a farmi un giro sull'Orfento.
    Posto meraviglioso e fiabesco come lo hai definito tu.

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