sabato 26 maggio 2012

26/05/2012 Eremo di San Giovanni


Partenza e arrivo: De Contra di Caramanico
Difficoltà: media (impegnativa in alcuni passaggi)
Traccia GPS
Se non hai google earth clicca, scegli "visualize", poi map


Finalmenteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Ci siamo preparati fisicamente e spiritualmente per nove lunghissimi mesi, arriviamo all'eremo...    ... e non siamo entrati. La battuta di Loris alla fine resterà emblematica della bellissima giornata: "Siamo andati a Roma e non abbiamo visto il Papa!". Proprio così, siamo arrivati fino all'ingresso dell'eremo e non abbiamo avuto l'ardire di entrarvi. Ovviamente parlo di me e Loris, per Lucio invece, il passaggio sotto la roccia che segna l'entrata nell'eremo è stata cosa da poco conto visto l'asciutto fisico che lo rende fuscello, non con poche preoccupazioni comunque.


Veniamo alla cronaca della giornata. Dopo aver studiato attentamente, per diverso tempo il percorso da seguire, decidiamo di avvicinarci il più possibile all'obiettivo. La strada che porta da De Contra di Caramanico (quota 800 mt) alla sbarra (quota 1500 mt), è molto tortuosa e faticosa da scalare a piedi. Con la macchina, arriviamo dunque a quota 900 mt per eliminare almeno una buona ora di marcia, più in là, la strada non è praticabile con un auto che non abbia il 4X4.
L'eremo di San Giovanni tra gli eremi celestiniani è certamente il più impervio e ostile da raggiungere, ma il sacrificio vale la pena. Celestino V visse in quest'eremo per 9 anni, e quando lo si raggiunge, la prima domanda che sorge spontanea è: come avrà fatto?
Il luogo in cui è situato l'eremo a quota 1400 mt, è molto lontano da un centro abitato. Per raggiungerlo ci sono 2 sentieri, entrambi scoscesi e faticosi. Come potete vedere dal profilo elevazione nella foto in alto, l'andata è praticamente tutta in salita ripida, in pochi km, il guadagno di pendenza si sente molto sulle gambe. Il mio fiato corto poi, ci ha portati ad effettuare molti stop&go durante il percorso (7 quelli registrati dal gps) all'andata. Se non siete sufficientemente allenati desistete!
Se poi come me, riuscite ad assumere stamina guardando gli innumerevoli panorami che si stagliano alla vista, vi potete avventurare tranquillamente, sapendo che i tempi di percorrenza saranno un pò più lunghi.
Arrivati in cima al monte che ospita l'eremo, si trova una sbarra, oltre la quale non è più possibile procedere con eventuale mezzo di locomozione. Il gps segna 1500mt di altezza e i boschi che si attraversano sono incantati, vere e proprie opere d'arte. Da qui in poi, il sentiero dell'andata è una discesa ripida frenata solo da qualche curva di livello. Ogni tanto è possibile scorgersi ed ammirare la meravigliosa valle dell'Orfento. L'impeto delle acque del fiume Orfento lo si sente nonostante i 600mt che ci separano.
Arrivati all'eremo, si resta sbalorditi da quanto poderosa sia la devozione. Solo un grande spirito di sacrificio e l'amore possono creare opere come queste. L'intero eremo è ricavato all'interno di una roccia, per accedervi è stato incavato un muro di pietra, sul quale, oltre che a uno sgrottamento è stata ricavata una scalinata. L'entrata all'eremo è spettacolare, quasi speleologica, per accedervi si deve passare sotto ad una roccia, lo spazio per il passaggio è di 30-40 cm. La leggenda narra di San Giovanni che chiese a Dio protezione contro il demonio, e Dio fece cadere sull'ingresso un masso affinché il diavolo non riuscisse ad entrare sbattendo le corna. Leggenda o meno, anche noi che corna non ne abbiamo, con i nostri "addominali da tavola", a metà del passaggio abbiamo metà cassa toracica nel vuoto, con un precipizio di 20 metri sotto di noi.
Dopo la visita interna dell'eremo da parte di Lucio dal cuore impavido, non rimane altro che degustare il delizioso pranzo al sacco e ripartire viste le minacciose nuvole all'orizzonte.
Al ritorno abbiamo optato per il sentiero che passa da Pianagrande, scelta imprudente e sconsigliata da effettuare all'andata. Ci sono diversi passaggi molto più comodi da fare in salita.
Da qui in poi, il mio volto è stato segnato dal dolore al ginocchio sx che mi ha accompagnato per tutti i 6 km del ritorno. Ritorno che con la minaccia di pioggia, ha tinto il panorama dandogli  un nuovo tono. Una nuance di verdi che nonostante la sofferenza fisica è impossibile dimenticare.
Una estrema, ma meravigliosa giornata di alta montagna con la gustosa e frizzante compagnia di Loris e Lucio che ringrazio per la presenza e l'incitamento.
Inutile dire che torneremo al più presto a visitare questi luoghi... ...con un fuoristrada mi auguro ;)


28/05/2012 aggiornamento
La galleria si è arricchita di ulteriori scatti gentilmente concessi da Lucio.
Occorre in particolare un appello che rivolgiamo a tutti i lettori. Nel rivedere gli scatti della giornata, ci siamo accorti di un fatto increscioso immortalato in una foto. All'interno dell'eremo  lo sterile comportamento di molti vandali scade nel TAG dei muri con arnesi che scalfiscono le mura o con penne, lasciando indelebilmente il loro orrido e stomachevole passaggio.
E' il caso di una fresca piaga effettuata da un certo Mike del CAI di Celano (ci auguriamo non sia così), che qualche giorno fà, recandosi nell'eremo, ha pensato bene di macchiarsi dell'appellativo di STRONZO (guardare la foto in basso).
Chiunque lo conosca, è pregato di lasciarli sul cuore la stessa identica ecchimosi che lui ha lasciato nell'eremo.





Galleria Foto






















































7 commenti:

  1. Davvero orrendo questo gesto. E' stato individuato il colpevole?
    Ottimo blog, una vera miniera di dati per gli escursionisti.
    Grazie

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    1. Purtroppo ancora no. L'appello è solo di qualche giorno. Mi auguro possa girare questo post in modo da trovarlo e farli capire quanto sia importante lasciare come si trovano i luoghi che si visitano.
      Grazie per i complimenti. Serviti pure e non fare complimenti.

      Alessandro

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  2. Che scempio. Avete provato a scrivere direttamente alla seziona CAI?

    Quello di San Giovanni è sicuramente l'eremo più bello tra quelli presenti sulla Maiella. Bel post.

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  3. Grazie.

    Per me i più belli restano Santo Spirito e San Bartolomeo. Questo è certamente il più bello da raggiungere ed il più impervio.

    Saluti

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  4. Bravi ottimo blog. Tante informazioni. Davvero complimenti. Spero di poterci tornare per prendere le informazioni. Sopratutto spero di poter tornare in Abruzzo. Terra bellissima!!!

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  5. ottimo blog!!!
    in particolare lo sviluppo altimetrico e il percorso segnato dal GPS sono davvero utili per preparare un'eventuale visita.

    per i vandali che deturpano luoghi così non esistono parole e purtroppo credo neanche rimedio...


    Giorgio, fiero abruzzese!

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    1. Grazie Giorgio, l'obiettivo del blog è proprio quello di fornire utili info prima di affrontare le uscite.

      W l'Abruzze nostre!

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