sabato 12 maggio 2012

12/05/2012 De Contra - Eremo di San Bartolomeo - Tholos Valle Giumentina


Partenza e arrivo: De Contra di Caramanico
Difficoltà: facile
Traccia GPS
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Altro giro e altra corsa. Uscita numero 2 con Vittorio e Lucio in uno degli eremi più suggestivi della Maiella, quello di San Bartolomeo partendo da De Contra di Caramanico, aggiungendo una tappa ad alcuni Tholos ancora ben tenuti. Sole a picco, prati in fiore e grandi radure, hanno fatto da cornice alla giornata.

Il rossore dei nostri colli e delle nostre braccia a fine giornata, ci hanno dato l’esatta dimensione del sole che abbiamo preso e del caldo sopra la media del periodo. 8 i km percorsi con andatura regolare, un lungo fermo all’eremo lungo il torrente per godere del sole mattutino e rifocillarci. Tempo impiegato 3 ore.
Partenza da De Contra non prendendo il sentiero che direttamente porta all’eremo, ma seguendo quello che conduce alla grotta di San Giovanni. La salita inziale è un pò inquietante, ma la sua durata è davvero breve. Finita la salita, si percorre una strada brecciata che passa attraverso una serie di case molto caratteristiche e fiabesche, passate le quali si perde ogni traccia di architettura contemporanea e si abbraccia quella pastorale. Mucchi di pietre e muretti indicano da qui in poi la tipicità ovina-pastorale-rurale proria del luogo.
Scendendo lungo il sentiero che porta all’eremo, ci si sente avvolti dall’incantevole Maiella  alle spalle, e dalla maestosità del Gran Sasso di fronte. Il panorama mozzafiato rinfranca le fatiche e genera il giusto scollamento dallo stress accumulato.
Prima di affrontare la discesa che porta verso l’eremo, ci da il benvenuto un Tholos restaurato che rende caratteristico il luogo. Lungo la discesa che porta all’eremo, la flora diradata dall’altitudine, torna ad essere rigogliosa. Ippocastani, felci e abeti la fanno da padrone in queste valli. I fermi fotografici sono diversi, perchè diversi lungo il cammino sono i terrazzamenti dove è possibile ammirare sgrottamenti naturali nella parete opposta, dove come d’incanto sporge l’eremo di San Bartolomeo. A questo punto, non resta che la foto di rito sul ponte di pietra naturale ed una piccola risalita, per trovarsi in uno dei luoghi più spirituali della nostra Maiella.
L’eremo ha ospitato per 9 anni Pietro da Morrone, il futuro papa Celestino V, riesce a conservare ancora intatto lo spirito eremita immateriale dei tempi e delle genti che lo hanno abitato.
Di rito la suonata di campana, consuetudine per i visitatori, e un giro di perlustrazione nell’eremo.
La pizza di Casalincontrada, ancor più buona di quanto decantata da Lucio vista la fame da scarpinata, ci ha ridato la giusta forza per ripartire di slancio. Vista la calda giornata e l’incanto del luogo, abbiamo deciso di soffermaci un pò lungo il torrente Capo la Vena a prendere un po di sole, nei pressi della sorgente di San Bartolomeo. Le acque affiorano da una lastra di pietra e si immettono nel torrente, i devoti del Santo attribuiscono a quest'acqua proprietà miracolose per la cura di patologie pediatriche. Il sole riflette sulle rocce levigate tutto il suo calore rendendendole calde e confortevoli.
La risalita è tutta appannaggio di Lucio che a tambur battente, in pochi minuti è già in cima. Il solito ritardatario in risalita, con fiato corto, sono io con “Vittorio solidale” ad attendermi.
Tornati in cima, riprendiamo il cammino in direzione Valli di Abbateggio, per andare ad ammirare un complesso di Tholos ancora intatti. Finita la discesa verso i Tholos, si entra in una piccola radura dove la primavera ci mostra di che pasta è fatta. I colori caldi e intensi dei prati in fiore, ci lasciano sbigottiti per tanta naturale bellezza. A 500 mt dalla radura, in mezzo ad un bosco che lo protegge, il complesso di Tholos è rimasto intatto. L’imponenza di queste costruzioni a secco ci lascia sbigottiti ed orgogliosi. Quello della Valle Giumentina è il Ttholos più grande in assoluto di tutti quelli presenti in Abruzzo e rappresenta uno degli esempi più importanti della maestria pastorale e contadina abruzzese.
Lasciati i Tholos, vista l’ora ancora non tarda, decidiamo di ritornare a De Contra per consumare il pranzo al sacco. Per il ritorno, abbiamo deciso di percorrere le valli di Abbateggio con non poco stupore per l’incantevole paesaggio che è possibile ammirare.
Tornati a De Contra ci siamo sistemati in prossimità dell’associazione “Pinguicula” da dove è possibile ammirare l’intera Valle dell’Orfento. Una sosta che non ha prezzo!
Il solito ringraziamento per la compagnia a Vittorio e Lucio, e il sentimento triste di non aver avuto al nostro fianco il mio scout personale Loris.

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