domenica 9 giugno 2013

09/06/2013 Monte Cavallo


Partenza e arrivo: Rifugio Pomilio
Difficoltà: Facile


“A volte ritornano”. Dopo un’assenza di qualche mese per l’arrivo della piccola Momo in famiglia, abruzzoappede riparte con i racconti e le emozioni delle uscite in montagna, con il sempre irrinunciabile obiettivo di fornire quante più informazioni possibili sui luoghi da visitare a piedi nella nostra regione ed avvicinare gli eventuali lettori alle passeggiate sicure sulle montagne abruzzesi.

Questa uscita avrebbe dovuto sancire il raggiungimento delle Murelle attraverso la Valle di Selvaromana se fossimo riusciti ad arrivare sul Blockhous con un veicolo. Così non è stato. Esiste una strada che porta dal rifugio Pomilio fino a cima blockhouse nella quale è vietato transitare con veicoli. Per chi fa trekking, questo significa quasi 6km in più sulle gambe ad ogni escursione nella zona, e oggi non era il caso di aumentare il peso sulle gambe vista l’assenza dai sentieri da molti mesi. Dato questo impedimento, con il compagno di viaggio Lucio, abbiamo optato per il raggiungimento di cima Monte Cavallo, ultima vetta a 2300mt con vegetazione prima dello staglio verso Murelle, Focalone e Monte Amaro.
Con la partenza da rifugio Pomilio, si ha il tempo e il modo di ammirare lo splendore di mamma Majella ed una serie di mete molto conosciute. Fino a cima Blockhouse, la strada è completamente asfaltata e con qualche rimasuglio di neve qua e là. Appena partiti, il cielo e la temperatura sembrano essere poco clementi. Le nuvole sono minacciose e il vento è decisamente freddo, ma camminando nel silenzio ovattato dei 2000 metri, avvolti dal calore dei panorami che si stagliato sull’intera nostra regione, l’emozione riesce a riscaldarci il cuore. Arrivati a cima blockhouse, è di rito la fermata alla Madonnina dove decidiamo di riposare e fare qualche scatto. Da li decidiamo di seguire il sentiero orientale per superare il blockhouse, e non esporci al vento freddo proveniente da occidente. I pini mughi, liberi dalle nevi dell’inverno proteggono un tappeto di fiori che rende il sentiero una sorta di infiorata naturale ricostituente per la vista. Il lungo inverno ha lasciato molte chiazze di neve che rendono il paesaggio seducente. Ad attrarre la nostra attenzione in questo frangente è la Val di Foro con una serie di monti quasi incastrati tra le grandi vette. Il sentiero orientale, è forse più faticoso, ma oltre ad essere più riparato, lascia apprezzare il panorama sul sud Abruzzo fino al luccicante mare. Superata la prova tangibile della onnipresenza dell’uomo sulla majella, grazie ad una roccia con alcune iscrizioni risalenti al 1866, si arriva a quota 2300mt sulla vetta del monte Cavallo. Ci spingiamo poco oltre alla ricerca di un riparo per il consumo del pasto e trovare dei punti per alcuni scatti fotografici degli scenari che si rivelano ad ogni metro avanti a noi. Al bivio per i sentieri che portano verso il rifugio Fusco, Murelle e monte amaro, troviamo la famosa “fonte sella di acquaviva”, un piccolo rigagnolo d’acqua potabile gelido ed ammagliante. Una piccola oasi che a queste quote rigenera.
E tempo di tornare sui nostri passi e disquisire sulla giornata condividendo le emozioni che hanno suscitato maggiore passione e significato. Io e Lucio, da tempo ormai sentivamo il bisogno di tornare a riempirci di quel pizzico di orgoglio abruzzese che, a spasso tra i monti abruzzesi torna vivo dentro noi proprio attraverso queste passeggiate.
































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